mercoledì 17 giugno 2015

Hamburger di lupini

Adoro i legumi perchè sono alimenti molto versatili in cucina, nonchè benefici, perchè poveri di grassi ma ricchi di sali minerali, vitamine, fibre e proteine. Va detto però che quest'ultime sono carenti di alcuni amminoacidi essenziali, ma abbinando i legumi ai cereali (che invece contengono proprio quel tipo di amminoacidi ma che sono carenti a loro volta di altri, presenti invece nelle leguminose) i due si compensano e il problema è risolto: proteine di ottimo valore biologico! 
Quindi sottoforma di hamburger (mi diverto a crearne svariati tipi con qualsiasi legume mi passi sottomano!) sono un ottimo secondo piatto; oggi vi do la ricetta di quelli di lupino, trovata sfogliando il numero di aprile de la rivista Cucina Naturale (se non la conoscete, rimediate!) ma pian piano posterò anche tutte le altre versioni! 

Per 4 persone:

  • 600g carote
  • 300g lupini cotti
  • 2 cipollotti
  • 100g farina di ceci
  • 1 cucchiaino di paprica
  • 1 cucchiaino di curcuma
  • Olio evo
Premetto, visto che non mi piacciono molto non ho usato ne paprica ne curcuma, aggiungendo invece del semplice pepe nero. Pelare le carote, cuocerle a vapore e lasciarle raffreddare. Tritare nel mixer i lupini sbucciati assieme alla farina di ceci, i cipollotti a pezzetti, le spezie e/o il pepe nero e un cucchiaio d'olio e mescolare poi il composto con le carote precedentemente tritate e strizzate bene. Lasciar riposare il composto almeno mezz'ora in frigo. Essendo già salati i lupini non ci dovrebbe essere bisogno di aggiungere altro sale, ma assaggiare l'impasto per sicurezza, dopodichè formare gli hamburger direttamente sulla teglia spennellata d'olio o rivestita di carta da forno aiutandovi con un coppapasta e cuocere a 200 gradi per circa 30 minuti, rigirandoli a metà cottura. 






venerdì 12 giugno 2015

Tortelli estivi ricotta e fiori di zucca

Abitare in campagna ha i suoi pro e i suoi contro..ma vuoi mettere il poter avere un orto che ti permetta di avere ogni giorno verdura fresca, di stagione, biologica e a km 0?? E quando vai a cogliere le zucchine e trovi la pianta piena zeppa di fiori di zucca, beh non puoi essere che felice!! 
Dopo tanto pensare a cosa poter farci (va sempre così, parto con il voler fare una cosa e finisco con il fare tutt'altro..sono una persona decisa!) mi son ricordata di avere in frigo della ricotta di mucca bio e una bustina di zafferano in pistilli (tutto made in Maremma), e ho deciso quindi di fare dei tortelli integrali allo zafferano ripieni di ricotta e fiori di zucca, un'alternativa estiva ai classici tortelli ricotta e spinaci! 

  • 300g farina integrale di grano tenero bio
  • 200g farina di grano duro bio
  • 3 uova bio
  • Una bustina di zafferano in pistilli
  • 500g ricotta di mucca bio
  • 20 fiori di zucca
  • 3 cipollotti
  • Sale
  • Pepe
  • Olio evo
Con queste dosi vengono fuori più o meno una trentina di tortelli.
Per prima cosa rigenerare lo zafferano per circa un'ora in una tazza immerso in un mestolo di acqua bollente. Trascorso il tempo preparare la pasta: unire le due farine e con l' aiuto di un'impastatrice (ma anche a mano se non la si possiede) impastare unendo le uova una ad una e lo zafferano (acqua e pistilli). Nel mentre che la pasta riposa preparare il ripieno: lavare i fiori di zucca, togliere il pistillo e affettarli finemente; pulire i cipollotti, tritarli e farli stufare per circa 5 minuti con un cucchiaio d'olio e un po d'acqua ( per renderli più digeribili). Unire i fiori di zucca, salare e continuare la cottura per altri 5 minuti, o fino a quando non si saranno asciugati bene, mescolando continuamente. Una volta raffreddati mescolarli assieme alla ricotta che avrete precedentemente messo a scolare in un colino a maglia fine, per togliere il liquido in eccesso, aggiungere il pepe e regolare di sale se necessario.
Pronto il ripieno non resta che fare i tortelli; stendere la pasta a uno spessore di 2 millimetri (se avete una macchina per la pasta la cosa è molto più semplice!) formando delle strisce rettangolari: se sono abbastanza larghe potete disporre un cucchiaio scarso di ripieno al centro, piegarle su se stesse in modo da ricoprirlo, sigillare bene i bordi e con una rotella tagliare i tortelli dandogli la classica forma quadrata/rettangolare. Se volete invece una forma tonda mettere il ripieno al centro di una striscia di pasta, coprire il tutto con un'altra striscia di pasta, sigillare bene con le dita premendo soprattutto attorno al ripieno e tagliare i tortelli con un coppapasta rotondo. Disporre i tortelli su una spianatoia infarinata e una volta che l'acqua bolle cuocerli per circa 5 minuti, scolarli e condirli come più vi piace (suggerisco della salsa cruda di pomodoro fatta frullando dei pomodori sbollentati in acqua per un minuto e sbucciati, con olio, sale e basilico o con delle zucchine tagliate a julienne saltate in padella!).





venerdì 22 maggio 2015

La Ribollita!

"Zuppe maremmane: cucchiaio nella destra e cipolla nella sinistra" 
Così s'intitola il capitolo sulle zuppe di un vecchio libro di cucina maremmana; si perchè era usanza contadina quella di mangiare una cucchiaiata di zuppa, qualunque tipo di zuppa, alternata a un morso di cipolla, in modo tale da tener lontane, con le loro zaffate, le zanzare anofele portatrici di malaria! 
Tra le tante è menzionata la ribollita, piatto forte di mia nonna,e ricordo di quanto era buona, soprattutto riscaldata i giorni successivi (da qui il nome ribollita).
Così, complice il tempo (fuori sembra essere ritornato l'autunno!) e avendo tutti gli ingredienti necessari, tranne il cavolo nero che non è più di stagione, ho provato a preparala.. Non è venuta come quella di mia nonna, ma di certo non mi lamento. 

Ingredienti per 4 persone:

  • 400g fagioli cannellini cotti
  • 1 cipolla (ma anche porro o cipollotto)
  • 1 carota
  • 1 costa di sedano
  • 1 mazzo di bietole
  • 1/2 verza
  • Salvia
  • Alloro
  • Passata di pomodori
  • Olio evo
  • Sale
  • Pepe

Cuocere i fagioli, tenuti a bagno una notte, in una pentola con abbondante acqua e un paio di foglie di alloro per 40 minuti circa, salando a quasi fine cottura; frullarne metà insieme ad un po della loro acqua di cottura fino a ottenere una purea. Far rosolare in un po d'olio la cipolla tagliata a fette e la carota e il sedano tagliati a cubetti, insieme a due o tre foglie di salvia, per 5 minuti, dopodichè unire i fagioli interi e le foglie di bietola e verza precedentemente lavate e tagliate a listarelle. Aggiungere un paio di cucchiai di passata di pomodoro, la purea di fagioli, un po di acqua di cottura dei legumi e cuocere a fuoco basso per circa 30 minuti, aggiungendo liquido se necessario. Salare e pepare.
Una volta cotta si può servire o distribuita su fette di pane toscano raffermo e tostato, o, altrimenti, sbriciolando le fette di pane direttamente nella zuppa bollente mescolando bene e amalgamando il tutto. Completare con un filo di olio. 







domenica 26 aprile 2015

Torta "zero sprechi" arancia&carote

Un modo per riciclare bucce di carote e arance?? 
Farci una torta, vegana.
Era da un po' che avevo sulla scrivania un ritaglio di giornale con la ricetta di questa torta "zero sprechi" e oggi ho provato a farla...beh, è già finita! 

  • Lo scarto di una spremuta d'arancia
  • La buccia di due carote
  • 30g noci
  • 30g uvetta
  • 150g zucchero di canna grezzo (io ne ho usati 75g)
  • 120g farina integrale (io ne ho usata metà di orzo)
  • 10g amido di mais
  • 1/2 c bicarbonato
  • 2c lievito per dolci
  • 1c cannella in polvere
  • 1/2c zenzero in polvere
  • 1c cacao amaro
  • 1 pizzico di sale
  • 50g olio evo (io ho usato quello di girasole)
  • 125g yogurt di soia bianco
Mescolare assieme tutti gli ingredienti secchi. Frullare le bucce di carota e arancia con lo zucchero di canna e le noci, trasferire il composto in una ciotola, aggiungere l'olio e lo yogurt e mescolare bene. Unire poco per volta gli ingredienti secchi e l'uvetta, versare il composto in una teglia oliata e infarinata e cuocere in forno preriscaldato a 180 gradi per 25 minuti.





lunedì 20 aprile 2015

Polpettine di miglio, lenticchie e piselli al curry

Buone, anzi a 'sto giro mi sbilancio, buonissime.
Provare per credere, quindi senza troppi preamboli passo subito alla ricetta!

Ingredienti per circa 20 polpette:
  • 100g miglio decorticato
  • 100g lenticchie secche rosse 
  • 100g piselli secchi spezzati
  • 1 carota
  • 1 zucchina
  • 1/4 porro
  • 800 ml brodo vegetale
  • 1 c curry madras
  • Prezzemolo tritato
  • Sale
  • Pepe
  • Olio
  • Farina di mais q.b.
  • Semi di sesamo q.b.
Tagliare la zucchina e la carota a dadini abbastanza piccoli. Tritare il porro e farlo rosolare per un minuto circa con 2 cucchiai d'olio, dell'acqua calda e il cucchiaino di curry, aggiungere le carote e le zucchine, salare e continuare la cottura per un altro minuto. Unire il miglio, le lenticchie e i piselli (il tutto precedentemente lavato) mescolare bene e bagnare con il brodo; portare a bollore, abbassare la fiamma e far cuocere con il coperchio per circa mezz'ora.
Trascorso questo tempo aggiustare di sale, pepare, alzare la fiamma e far asciugare bene il composto, dopodiché togliere dal fuoco e lasciar raffreddare. Una volta freddo aggiungere due cucchiai di farina di mais (se il risultato è ancora troppo morbido, aumentare la farina), il prezzemolo e formare le polpette da passare poi nella farina di mais mescolata con i semi di sesamo.
Friggere in abbondante olio ben caldo, fino a che le polpette non saranno dorate.









venerdì 10 aprile 2015

Muffin integrale con farina di mandorle e marmellata di mirtilli



È primaveraaa, svegliatevi bambine...che stamattina a colazione ci sono i muffin! Ora, ammetto che la colazione è decisamente il mio pasto preferito e che quindi magari potrei sembrare un po' di parte, ma concordo in pieno con chi afferma che la colazione non andrebbe mai saltata.
"Colazione da re, pranzo da ricco, cena da povero", antico detto popolare, saggia verità.
Ed è proprio questo infatti il miglior modo di suddividere i pasti durante l'arco della giornata, rispettando cosí  i ritmi biologici del nostro organismo, che ha la sua massima funzionalità al mattino appunto. 
La mia colazione ideale, per esempio, è composta da fiocchi di cereali integrali misti (frumento, avena, farro, orzo...), soffiato di miglio o amaranto (da aggiungere ai fiocchi), bacche di goji, uvetta, mirtilli secchi (non dolcificati), frutta secca, yogurt vaccino o di soia, una macedonia di frutta fresca e una tazza di orzo/caffè, thè verde o latte (anche vegetale), ma ogni tanto, per variare, anche un dolcino come quello che vi propongo, ci sta (al posto dei cereali) perchè fatto con farine integrali, e dolcificato con sciroppo d'acero, valido sostituto dello zucchero il cui consumo andrebbe limitato.
La ricetta sarebbe in realtà per una torta, un impasto stile margherita per intenderci, ma io adoro le monoporzioni, quindi il consiglio che vi dò è quello di dimezzare le dosi, nel caso vogliate fare dei muffin e non vogliate ritrovarvi con un quantitativo tipo pasticceria!

(T=tazza=100/120g)

  • 4 T farina semintegrale o integrale ( io ho usato su metà dose 1 T di farina integrale di grano tenero, 1/2 T di farina integrale di farro e 1/2 T di farina integrale di orzo)
  • 1 T farina di mandorle
  • 1 T sciroppo d'acero
  • 1/2 T olio di girasole
  • Scorza di 1 limone
  • 1 c vaniglia in polvere
  • 1 pizzico di sale
  • 1 e 1/2 bustine di lievito
  • Latte di soia q.b.
In una ciotola riunire gli ingredienti secchi (tranne il lievito che io solitamente aggiungo alla fine) e la scorza di limone; mescolare assieme sciroppo d'acero e olio e aggiungere agli ingredienti secchi. Mescolare bene aggiungendo il latte di soia necessario ad attenere un composto liscio, non troppo liquido ma neanche troppo sodo, unire il lievito e amalgamare bene.
A questo punto versare il composto in una tortiera di 28 cm di diametro o nei pirottini se si vuol fare i muffin. Personalmente ho aggiunto un cuore di marmellata di mirtilli senza zucchero ( che se fate la torta potete usare come farcitura): versare un cucchiaio d'impasto nel pirottino, aggiungervi al centro un cucchiaino di marmellata e coprire con un altro cucchiaio di impasto.
Cuocere in forno preriscaldato a 130 gradi per mezz'ora, poi a 150 gradi per 5 minuti e infine a 160 gradi per altri 20 minuti ( per i muffin dimezzare i tempi). Fare comunque la prova stecchino per assicurarsi che la torta sia cotta.
La consistenza è piuttosto compatta, adatta all'inzuppo insomma e per quanto riguarda il grado di dolcezza, io consiglio di assaggiare l'impasto prima di versarlo nella teglia in modo tale da poter eventualmente aggiungere altro sciroppo d'acero nel caso risultasse poco dolce.





martedì 7 aprile 2015

Esperimenti pasquali: pici e tortelli veg

Giorni di festa= totale nullafacenza, o quasi. Quindi, ora che la Pasqua è finita mi riattivo postando quello che è stato il mio pranzo di domenica, totalmente veg ( tranne che per la colomba, lo ammetto, che avevo comunque provato a fare, ma FAIL, quindi mi son mangiata quella vera!). 
In questi giorni qui, di festa, sperimento, anche perchè son gli unici in cui posso convincere la mia famiglia ad essere un po vegetariana, perlomeno per una parte del pranzo, e alla fine son rimasti tutti contenti, anche mio fratello che è allergico ai cibi sani, e mia nonna, che paragona il sapore del tofu a quello della vernice! Devo averlo camuffato bene dunque! 
Quindi, ho provato a fare due primi piatti: tortelli al ragù di seitan e pici alla carbonara veg di asparagi.
Per primissima cosa ho fatto la ricotta di soia per il ripieno dei tortelli seguendo la ricetta qui (va fatta la sera prima),una volta pronta l'ho mescolata insieme a un mix di bietole e spinaci lessi tritati  e ho condito il tutto con sale, pepe, abbondante noce moscata e con un cucchiaio di lievito almentare in fiocchi. Fatto il ripieno ho preparato la pasta impastando 140g di farina semintegrale e 100g di farina di grano duro con 4 cucchiai di vino bianco secco, un pizzico si sale e acqua tiepida fino a formare un composto omogeneo consistente, da lasciar riposare per un'ora circa coperto da un panno umido ( ricetta presa da "La pasta fatta in casa" di Giuseppe Capano, edizione Tecniche Nuove). A questo punto non resta che stendere la pasta abbastanza sottile e con il ripieno formare i tortelli.


Nell'ora in cui la pasta dei tortelli riposa, ho preparato il ragù di seitan. Ho preparato un soffritto con carota, sedano e cipolla che ho poi stufato in padella con olio e poca acqua; una volta ritirato tutto il liquido ho aggiunto 100g di seitan alla piastra ( più saporito) tritato, ho rosolato per circa un minuto e ho sfumato con del vino rosso. Evaporato il vino ho aggiunto della polpa di pomodoro, circa mezzo barattolo, un pizzico di zucchero (che toglie l'acidità al pomodoro), del sale, due foglie di alloro spezzate e ho lasciato cuocere per mezz'ora, quaranta minuti a fuoco basso, aggiungendo dell'acqua calda all'occorrenza. 
A questo punto cuocere i tortelli in abbondante acqua salata per circa cinque minuti, scolarli delicatamente e condirli con il ragù caldo.


Peri pici la faccenda è decisamente più semplice e breve. Memore di un'estate passata a fare pici come se non ci fosse stato un domani, mi son detta: vediamo se riesco a riproporli in versione veg (in genere si aggiunge un uovo per ogni kg di farina) con la farina integrale; ho preso quindi della farina integrale di farro mescolata a della farina di grano duro ( su 300g di farro,100g di grano duro), ho aggiunto un cucchiaio d'olio e impastato con acqua tiepida sufficente a formare un composto piuttosto  duro. Una volta pronto stendere la pasta dello spessore di circa 3/4 mm, tagliarla a strisce rettangolari larghe più o meno 5 cm e fare i pici servendosi di mattarello e chitarra (andrebbero fatti a mano, ma io preferisco così).


Per il condimento ho rosolato in padella del porro tagliato a fettine e aggiunto successivamente due carote tagliate a dadini, un mazzo di asparagi tagliati a rondelle e 100g di tofu affumicato tagliato a quadretti. Salare, pepare e lasciar cuocere il tempo necessario perchè le verdure diventino morbide, aggiungendo dell'acqua calda all'occorrenza. Aggiungere 150ml di panna di soia, una bustina di zafferano in polvere e lasciar cuocere per un altro minuto.


Lessare i pici in abbondante acqua salata per un minuto circa, scolarli e ripassarli in padella assieme al condimento, cospargendo il tutto con del prezzemolo tritato prima di servire.
(Ho notato che cuocendo i pici, questi tendono a spezzarsi..ma credo dipenda dalla farina integrale che è meno elastica rispetto a quella bianca, o forse al fatto che limavevo congelati..non so..la cosa certa è che erano buoni comunque!!)






martedì 24 marzo 2015

Spezzatino di soia, finocchi & funghi

Post postcena, ovvero Spezzatino di soia ai finocchi e funghi"un classico rivisitato ma pur sempre soddisfacente. La ricetta originale prevedeva il tempeh, ma non avendone ho usato i bocconcini di soia disidratata (anche se, secondo me, con il tempeh viene meglio!)
Dunque, per due persone serviranno:

  • 60g bocconcini di soia disidratati ( o 200g di tempeh)
  • Farina integrale q.b.
  • 1 finocchio
  • 150g funghi misti surgelati
  • 1 carota
  • 1 spicchio d'aglio
  • 1-2 foglie di alloro
  • 1/2 bicchiere di vino bianco
  • Olio evo, sale, pepe
Reidratare la soia lasciandola in ammollo in acqua fredda per un'ora ( o seguire le istruzioni riportate sulla confezione). Una volta pronta scolarla, strizzarla e passarla nella farina.
Scaldare l'olio con lo spicchio d'aglio schiacciato e farvi rosolare i bocconcini infarinati; sfumare con il vino bianco e una volta evaporato unire il finocchio tagliato a fette, la carota tagliata a rondelle e i funghi. Salare e pepare e coprire il tutto con acqua calda o brodo vegetale. Unire la foglia di alloro spezzata in due e lasciar cuocere a pentola coperta una ventina di minuti, o fino a quando il liquido non sarà assorbito.

Scritto ciò è già l'ora di andare a letto che domattina mi tocca un'alzataccia per andare a Verona al Vinitaly e, ok, non importerà certo a nessuno, ma è da talmente tanto che volevo andarci e già non vedo l'ora che sia domani che ho dovuto scriverlo anche qui! (In realtà la ricetta era una scusa!) 






venerdì 13 marzo 2015

Hamburger di quinoa, miglio e fagioli borlotti

Ogni volta è così: quando cucini senza troppa voglia e senza troppe pretese, va a finire che ti vengono fuori piatti più buoni del solito e oggi ne ho avuto la riprova. 


In frigo avevo un mix di quinoa e miglio già cotti, dei fagioli borlotti in scatola da finire e un po di maionese di soia avanzata, quindi ho pensato bene di provare a fare degli hamburger, che abbinati a del cavolo cappuccio viola saltato in padella, si sono rivelati un ottimo pranzo! (Oltretutto anche senza glutine, visto che quinoa e miglio non ne contengono) 
Quindi per fare due hamburger (una porzione) vi servono:


  • 3 cucchiai di quinoa e miglio già cotti
  • 3 cucchiai di fagioli borlotti in scatola
  • 1 cucchiaino di lievito alimentare in fiocchi
  • 1 carota grattuggiata
  • Scorza di limone
  • 1 cucchiaino di salvia tritata
  • Sale
  • Pepe
  • Olio evo

Sciacquare i fagioli e tamponarli con della carta assorbente asciugandoli il più possibile e frullarli fino ad ottenere una crema piuttosto densa. Aggiungere le carote, il lievito la salvia, un cucchiaino di scorza di limone, il pepe e il mix di quinoa e miglio. Mescolare bene e aggiustare di sale.
L'impasto deve essere morbido ma lavorabile, in caso contrario far riposare in frigo.
Con le mani umide formare due palline di impasto che poi andrete a schiacciare. Ungere una teglia, adagiarvi i due hamburger, spennellarli con dell'olio evo e cuocerli in forno a 200 gradi per una ventina di minuti, o fino a che non saranno dorati, rigirandoli a metà cottura.

*Per chi non lo sapesse la quinoa è un "falso cereale" perchè in realtà è una pianta appartenente alla famiglia degli spinaci, coltivata in Sud America. È ricca di proteine di alto valore biologico ed è un'ottima fonte di ferro, calcio, potassio e vitamine del gruppo B, C ed E. 


domenica 8 marzo 2015

Crema di arachidi home made

Se si pensa agli elefanti, subito si pensa alle noccioline, perchè è credenza che ne siano ghiotti. Cioè io pensandoci l'ho pensato, e ho pensato anche che se fossi un animale, potrei quindi essere un elefante, perchè chi mi conosce e pensa a me, pensa noccioline (anche se spero non solo a quello). 
Io le adoro proprio e sono sicura del fatto che sono uno tra i miei alimenti preferiti, soprattutto sottoforma di crema, cosidetta "burro di arachidi". La mangiai per la prima volta da mia cugina, a New York, a colazione, al posto del burro, sul pane tostato e con la marmallata; tornata in Italia me ne feci spedire un barattolo, anzi due! Non era di quelle che trovi, se le trovi, al supermercato qui, piene zeppe di robaccia, ma era di quelle buone sane, fatte con l'unico ingrediente con cui dovrebbe essere fatto il burro d'arachidi e cioè le noccioline. 
Comunque, non c'è bisogno di arrivare fino a New York per mangiare una buona crema d'arachidi. Si può scegliere di acquistarla nei negozi specializzati in alimenti bio-veg, o, meglio ancora, prodursela da se perchè, credetemi, ci vuole veramente poco (C'ho messo di più a scrivere questo post, per esempio!) 
Quindi, in pratica:

  • Comprare un sacchetto di arachidi da sbucciare, non salate e possibilmente bio
  • Sbucciare le arachidi, buccia e pellicina (si, questa è la parte più lunga e noiosa)
  • Mettere le arachidi in un frullatore e frullare a scatti fino ad ottenere una crema densa
  • Mettere la crema ottenuta in un barattolo e conservarla in frigo
Ed ecco pronta la vostra crema di arachidi, che fatta in casa da molta, ma molta più soddisfazione!! 






martedì 3 marzo 2015

I miei amori a prima vis(i)ta

Di ritorno dalla città più bella di tutte, oggi vi parlo di Bologna. O meglio, vi racconto di quelle cose inerenti al tema di questo blog, che se inizio a parlare di quello che è per me questa città va a finire che mi parte uno sproloquio malinconico e nostalgico, che poi non ci si capisce più niente di quello che volevo dire.
Quindi, "quelle cose inerenti" non sono altro che due posticini (uno un po meno "ino"), dove poter pranzare veg o prendere un dolcino e un the, o un caffè, o un orzo, o quello che volete insomma, e che fanno parte dei tanti miei locali preferiti scovati, alcuni per caso, a Bologna.
Si perchè CentotrecentoVeg non c'era ancora quando abitavo li, e mi ci sono imbattuta in una delle mie passeggiate infinite sotto i portici bolognesi, durante la gita per l'ultimo Bilbolbul (festival del fumetto che vi consiglio se vi piace il genere!). È una piccolissima paninoteca artigianale che da sulla strada, si mangia fuori o si porta via, che ha un menù 100% veg..e che menù aggiungerei!..comprendente panini di tutti i tipi,con hamburger di legumi, tofu, tempeh, affettati vegetali, salsine varie, verdure di stagione, formaggi (per una scelta veggie), nonchè alcuni piatti caldi e proposte del giorno. Oggi ho pranzato lì con la mia amicona Laura, che pur non essendo vegetariana, pare aver apprezzato comunque, e dopo una serie di "prendo questo, o quello, ma forse anche quest'altro, no ok, ho deciso..oddio cosa prendo??" (Sono fatta così, che ci dobbiamo fare??) mi sono decisa per il piatto con le polpette miste, di tofu e verdure e grano saraceno e verdure scelte fra i vari tipi, con contorno di verdure di stagione. Tutto molto buono, anche se l'unica pecca è stata scoprire che quelle, purtroppo, non erano fatte da loro, ma vabè, sarà per la prossima volta, perchè sicuramente ci sarà una prossima volta, così come per l'altro posticino dove dopo pranzo sono andata a prendere un dolcino e un thè, con un altro mio amico che di cucina vegetariana proprio non ne vuole sapere! Sto parlando di Zoo , un amore a prima vis(i)ta, un magnifico posto che è un pò pasticceria, un po cafè, un po libreria, un po sede di laboratori e un po spazio espositivo, ed è proprio in occasione di una mostra che ne sono venuta a conoscenza. Dal quel momento me ne sono follemente innamorata. Un posto accogliente, di quelli che ti scaldano e ti fanno sentire a casa, dove puoi andare quando hai voglia di un buon dolce, o di un bagel o bun ( anche veg) per pranzo, il tutto ovviamente handmade e espresso.
Ah! Oggi ho preso un plumcake veg limone e cocco e Nico, il mio amico, la carrot cake..non credo ci sia bisogno di dirvi com'erano!! 



Io, fossi in voi, ci darei un occhio!

mercoledì 25 febbraio 2015

Il Panino Tondo

È inutile..un posto dove mangiare come piace a me lo trovo sempre, ovunque io vada! E per fortuna aggiungerei, visto che, oltretutto, la richiesta di menù vegetariani sembra aumentare sempre di più.
Insomma, mi aggiravo per le strade di Firenze in cerca di un ferramenta con l'intento, poi, di andare alla Coop a prendere qualcosa per pranzo..e ci sarei pure andata alla Coop se non mi fossi imbattuta ne "Il Panino Tondo" un piccolo franchising in piazza Giorgini, che fa panini di tutti i tipi, compresi quelli vegetariani, che non sono sempre i soliti "pomodoro e mozzarella, mozzarella e pomodoro e che altro..ah pomodoro e mozzarella l'ho già detto? Emozione! (Si lo so, mi basta poco!) Soprattutto scoprendo che il pane, anche integrale ai cereali, lo fanno loro, e gli ingredienti usati sono tutti locali e freschi. Piena soddisfazione, e ancora di più dopo aver finito il mio panino con i falafel (fatti da loro) le zucchine grigliate e l'hummus.
Bene, visto che dovrò tornare a Firenze abbastanza spesso nei prossimi mesi, saprò dove mangiare.
Intanto se volete dare un'occhiata.. Il Panino Tondo

martedì 24 febbraio 2015

Crostata..veg!

Queste giornate qui andrebbero eliminate. No perchè questo tempo mi uccide, letteralmente.
Che uno potrebbe pure pensare " piove, devo stare in casa, ne approfitto per fare quel qualcosa che mi piace" e invece no..a me tocca deprimermi (più del solito!) causa insofferenza climatica. E guai a fare qualsiasi cosa perchè rischierebbe di finire cestinata.
Fortunatamente, l'altro giorno c'era il sole e tra le altre (poche) cose, ho avuto la brillante idea di provare a fare una crostata vegana, che si è rivelata decisamente utile questo pomeriggio, per curare la depressione metereologica! 
Quindi, io vi posto la ricetta, che magari fa anche al caso vostro, nei giorni in cui uno si sente giù e ha voglia di qualcosa di buono per risollevare il morale. 
(Questa ricetta proviene da "La Sana Gola", scuola di cucina naturale a Milano che frequento da ottobre)

CROSTATA VEG

250g farina semintegrale (io ho usato 1/3 farina integrale di grano tenero, 1/3 farina integrale di kamut e 1/3 farina integrale di orzo)
150g farina di mandorle
1/2 bustina di lievito per dolci
1 pizzico di sale
1 pizzico di vaniglia in polvere (io non ne avevo e non l'ho messa)
Scorza grattuggiata di un limone
3-4 cucchiai sciroppo d'acero
3-4 cucchiai di olio di mais o girasole
Acqua frizzante (se manca liquido)
Marmellata a piacere (preferibilmente senza zucchero)

Impastare tutti gli ingredienti fino a formare una palla compatta, ma non troppo dura. Stendere la pasta piuttosto finemente e ricoprirvi una tortiera da 28 cm di diametro, bucherellarla con la forchetta e stendervi sopra uno strato di marmellata (io ho usato quella di lamponi e l'ho coperta con uno strato di mele tagliate a fettine sottili). Completare con le eventuali strisce di pasta incrociate e infornare a 180 gradi (forno preriscaldato) per 15/20 minuti.

È buonissima! E la differenza di gusto con la pastafrolla "normale" è minima..provate! 





lunedì 23 febbraio 2015

L' hummus si, ma di lupino!

Ecco..ora che la presentazione é stata fatta, dovrei, per credibilità, postare almeno una ricettina... E beh, ne ho proprio una che proprio proprio...ho provato per la prima volta ieri sera, e devo dire "non male!", anche se l'idea di base è che si può sempre migliorare! Comunque, la ricetta in questione sarebbe l' hummus, che si, ok, conosciamo tutti, ma se fosse fatto di lupini?? In realtà non cambia poi molto, se non il tipo di legume appunto, ma avendo il lupino un gusto particolare e totalmente diverso dal cece, va a finire che viene fuori una cosa completamente diversa! 
Quindi, in pratica si sbucciano i lupini e si frullano ( in un recipiente alto se usate un minipimer che sennò lupini ovunque!) insieme a del succo di limone, olio (evo,miraccomando!), sale, pepe, cumino e tahina ( io non ne avevo e ho aggiunto alla fine semi di sesamo tostati), fino ad ottenere una crema liscia ma consistente. Fatto. Tutto qui. Semplice, facile e buona!
Non ho dato le dosi perché, sinceramente, sono andata a gusto, quindi ognuno poi si regola, ma la foto si, ve la concedo, visto che anche l'occhio vuole la sua parte! 




Integralmente: totalmente, in modo integrale.
Ho subito apprezzato (me l'hanno suggerito,lo ammetto) l'idea di utilizzare questo termine per intitolare il mio blog, perché descrive alla perfezione quella che é la mia cucina, totalmente veg e basata sull'utilizzo di alimenti integrali e di qualità. Una cucina semplice e sana.
Perchè in fondo less is more,no??